
: iniziare dalla fine.
un mucchio di giocattoli sporchi, rotti per terra, cos’è? una moderna raffigurazione di una “natura morta”? la cesta di vimini che magicamente si è aperta e ha fatto disporre in maniera perfetta il suo contenuto? magari di notte, lontano da occhi indiscreti per nascondere il prestigio di quell’evento? oppure una ragazzina si è inchinata per strada e con le manine sporche d’asfalto ha messo in atto la sua composizione, riordinando il suo mondo fantastico di balocchi.
tu passi per una strada di firenze e non puoi fare a meno di fotografare quegli occhi sbarrati che ti fissano. occhi cerulei che prendono la scena, vicino ad una penna, un’altra bambola di pezza un po’ di stracci e una molla di plastica.
ognuno di quegli oggetti può raccontare la sua storia, le mani che li hanno toccati e magari i sorrisi che li hanno accompagnati nella loro non-vita di semplici giocattoli adesso inutili.
come un ex-voto, come delle reliquie ora stanno lì nessuno ha il coraggio di levarli, forse gli spazzini stessi li rispetteranno ancora per qualche tempo e gli lasceranno interrogare i passanti incuriositi che ritroveranno i loro ricordi in quegli occhi blu.
tu passi per una strada di firenze e non puoi fare a meno di fotografare quegli occhi sbarrati che ti fissano. occhi cerulei che prendono la scena, vicino ad una penna, un’altra bambola di pezza un po’ di stracci e una molla di plastica.
ognuno di quegli oggetti può raccontare la sua storia, le mani che li hanno toccati e magari i sorrisi che li hanno accompagnati nella loro non-vita di semplici giocattoli adesso inutili.
come un ex-voto, come delle reliquie ora stanno lì nessuno ha il coraggio di levarli, forse gli spazzini stessi li rispetteranno ancora per qualche tempo e gli lasceranno interrogare i passanti incuriositi che ritroveranno i loro ricordi in quegli occhi blu.
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