mercoledì 17 ottobre 2012

DIO MIO PIOVE













: così sia.


Sono triste. Mi bagno, cerco l'ombrello. Come sempre non si apre subito e penso che avrei fatto maglio senza.


Stressati e succubi delle previsioni meteo viviamo tutta la nostra esistenza in funzione del sole, del suo calore, dei ricordi che ci scaldano più dei suoi raggi. Calpestiamo pozzanghere per correre. Tergicristalli che fischiano. Gocce che si strappano dal vetro. E poi? Che c'è di male? Tutto si asciuga, no? Il cielo si squarcia e diventiamo più sereni senza nuvole.

Ma poi penso alla siccità, all'Africa, alla sete, tremenda la sete. Sento il suono del mare che ho dentro, rivivo la sensazione di un lago e capisco che quell'acqua è scesa sempre da un cielo grigio.

L'acqua siamo noi, è intorno a noi: tutta ciò che vive è acqua.
Dio è pioggia e, scivolando sui nostri ombrelli sempre rotti, ci fa vivere.

Penso al tuono e lo vedo come un vagito, guardo un lampo e allora sì che tutto continuerà ad essere. A volte può diventare devastante, come del resto tutto ciò che è acqua si muove a ritmi diversi e può creare o distruggere. Ma poi resta la vita anche quando diventa morte.

Dobbiamo sempre pregare che piova e ringraziare … il Cielo.


Sento il vento che si sta alzando, sta arrivando...
Sono felice.